Introduzione alle pagine HUB: cosa sono?
Le strutture che possono essere rappresentate da grafi sono onnipresenti e molti problemi di interesse pratico possono essere formulati come questioni relative a grafi. In particolare, le reti possono essere descritte in forma di grafi. [cit. Wikipedia]
Avendo formazione tecnico-ingegneristica, molto spesso mi piace fare analogie tra il mio mondo attuale (la SEO) e quello da cui provengo (telecomunicazioni). Nel corso dei miei studi, mi hanno insegnato che ogni cosa può essere ricondotta ad un grafo.
Partiamo dalla definizione.
Cos’è un grafo?
Un grafo è una struttura costituita da:
- oggetti semplici, detti vertici o nodi
- collegamenti tra i vertici
Per analogia, la mappa di un sito web, da un punto di vista strutturale, può essere rappresentato da un grafo:
- tante pagine (nodi)
- interconnesse tra di loro (collegamenti)
Cosa c’entra tutto questo con la SEO?
Un sito web ottimizzato per i motori di ricerca ha qualche elemento in più che lo contraddistingue dalla semplice struttura a grafo appena descritta:
- pagine business
- pagine di approfondimento
- collegamenti
- rappresentazione a grafo ordinato (e non a grafo casuale come indicato nella figura in alto).
Anche se le pagine business e quelle di approfondimento rappresentano uno dei tanti nodi del grafo, il vero sforzo nell’ottimizzazione sta nell’assegnare la giusta rilevanza.
Esistono nodi più rilevanti (pagine business) e nodi meno rilevanti (pagine di approfondimento): in una struttura a grafo ottimizzata per i motori di ricerca è necessario che siano ben identificabili.
Ci stiamo riferendo alla struttura del linking interno. In un progetto editoriale, è importante creare la giusta interconnessione tra i nodi (pagine) in modo da circoscrivere quelle più rilevanti rispetto al business principale. Non importa la direzione dei link.
Provo a spiegarlo con una analogia.
In una rete esistono, per analogia, 2 differenti tipologie di nodi: quelli semplici e gli HUB. Questi ultimi sono nodi particolari caratterizzati da un maggior numero di interconnessioni. Il maggior numero di connessioni rende questi vertici più importanti.
I nodi HUB vengono utilizzati per ottimizzare le risorse e raggiungere in modo più rapido i punti più lontani della rete. I nodi HUB sono quelli che vengono individuati e attaccati per prima dagli hacker. I nodi HUB, insomma, sono quelli più importanti, di maggior valore.
Torniamo alla SEO.
Struttura con nodi HUB
Le pagine business sono rappresente dai nodi HUB. Sono quelle più importanti perché più interconnesse (ricevono più link). Le pagine di approfondimento rappresentano, invece, semplici nodi connessi (link) agli HUB.
Ottimizzare una pagina di un sito web per i motori di ricerca vuol dire identificarla come HUB, fortemente interconnessa con i nodi secondari (pagine di approfondimento).
Obiettivo: comunicare al motore di ricerca le pagine più rilevanti.
Un esempio? Ne avevo già parlato in un precedente articolo:
In questo esempio “noleggio auto con conducente a Bologna” rappresenta una pagina HUB (nodo a livello 0), connessa ad altre pagine di approfondimento “transfer bologna” e “noleggio auto blu bologna” (nodi a livello 1).
Altro aspetto interessante è che, esattamente come accade nelle reti dove i nodi HUB riducono i percorsi (e quindi le risorse), pagine HUB sono quelle più facilmente raggiungibili dai crawler perchè connesse a più pagine.
Conclusioni
Una struttura del sito web ottimizzata per i motori di ricerca, deve avere le caratteristiche appena descritte: pagine di approfondimento che trasmettono valore alle pagine HUB. Un sito web con pagine casualmente interconnesse, o con pagine isolate, ha scarse probabilità di emergere.
Gli aspetti appena descritti sono puramente di natura strutturale. Hai capito che un HUB è una pagina rilevante perché, per sua natura, è fortemente interconnessa con le altre pagine.
Rimane però un altro aspetto importante: rilevante rispetto a cosa? Ed ecco che un HUB si trasforma in una entità, un oggetto interconnesso con tutte quelle argomentazioni che ruotano attorno al contenuto business.
Nel prossimo articolo ti parlerò in maniera più approfondita dell’ HUB e di come trasformarlo in una entità.
Sinceramente non comprendo l’utilitá di tutto ciò, mi lascia perplesso questo articolo.
Creare una struttura complessa per?
Mi sfugge lo scopo o meglio dove vuol portare questo articolo.
Parliamo ad esempio di e-commerce, il mio settore, uno cosa dovrebbe fare? Mi semvra un gran casino, scusa ma non comprendo
Scusa Fulvio, ammetto di aver generato confusione ed ho provato a rivedere l’articolo esprimendo il concetto in forma diversa. In un e-commerce? Le tue pagine rilevanti possono essere ad esempio tutte le categorie, o alcune categorie specifiche. Bisogna capire quali sono attraverso una analisi di mercato preliminare e poi focalizzarsi su queste. Come? Blog con articoli di approfondimento che linkano la categoria. L’importante è individuare e circoscrivere quelle che devono fungere da HUB. Forse l’immagine del grafo per “noleggio auto con conducente a bologna” che ho inserito nel post rende meglio l’idea… Giuseppe
Ciao Giuseppe, ottimo articolo. il problema che genera confusione, è che nn è specificato che il sistema è tematico ( non tutte le pagine possono essere collegate tra loro) e si basa sui surface link, ovvero che gli approfondimenti portano juice alla hub e non viceversa, o almeno credo di non averlo visto scritto. Rispondendo a Fulvio, in un ecommerce basta creare un blog interno e fare la strategia verso le categorie, nn consiglio mai verso i prodotti perchè potrebbero non essere disponibili in futuro riportando errori 404.
buon lavoro Roberto
Sulla tematicità del sistema ne parlerò nel prox post. Ottima considerazione sulle interconnessioni suggerite per e-commerce.
Grazie per le spiegazioni e bene per l’aggiornamento. È più chiaro
Articolo interessante.. Strategia utilizzata nell’ultimo lavoro, che è andato molto bene.